di Andrea Bignardi
Il consigliere regionale Franco Picarone: “La situazione di Pontecagnano favorevole con l’allargamento ai moderati, a Scafati una coalizione più vicina all’orientamento attuale del partito, ma l’importante è non tornare al passato. A Campagna c’è un fritto misto, rispetto le scelte di altri colleghi ma sostegno Biagio Luongo”.
Ogni ragionamento sul terzo mandato di Vincenzo De Luca alla presidenza della Regione Campania è “prematuro”. Lo sostiene il consigliere regionale Franco Picarone, consigliere regionale, presidente della Commissione Bilancio, storico esponente del Pd e uomo di punta della compagine che sostiene il governatore sin dai tempi della sua lunga reggenza a Palazzo di Città. In due dei tre grandi comuni in cui si vota nel Salernitano, ovvero Scafati e Pontecagnano, il Pd si presenta nei suoi due volti con cui gli osservatori sono stati abituati ad inquadrarlo negli ultimi anni. Se, infatti, la candidatura di Michele Grimaldi rappresenta un laboratorio politico dell’alleanza dei dem con il Movimento 5 Stelle, base del governo Conte bis e riproposta anche sotto il profilo elettorale come prospettiva dal neosegretario Elly Schlein, a Pontecagnano il primo partito del centrosinistra opera secondo il consolidato schema ricorrente negli anni del renzismo, come perno di una compagine di centrosinistra che vede protagonista un’alleanza con le forze civiche e moderate. Liberi tutti, invece a Campagna, dove il Pd non ha presentato il suo simbolo. A tal proposito, Picarone ha espresso “amicizia” nei confronti di Biagio Luongo, puntando sulle competizioni future per potenziare l’unità del partito e renderlo ulteriormente più competitivo anche in questa realtà.
Onorevole Picarone, tra poco meno di tre settimane si andrà al voto in venti comuni del Salernitano. Tra questi, a Scafati e Pontecagnano le sfide più attese dove si contrappongono due modelli di centrosinistra.
“Dovrebbe essere favorevole la situazione di Pontecagnano dove si è riusciti a fare l’operazione di estendere al massimo la coalizione non soltanto dal punto di vista politica ma anche sulle liste civiche. Questa stessa operazione non è riuscita nè a Campagna nè a Scafati”.
A Campagna il simbolo del Pd è assente nonostante ben due dei tre contendenti alla carica di sindaco siano uomini con una radicata storia e formazione politica nel centrosinistra e addirittura nello stesso Partito Democratico..
“Gli esponenti che si cimentano a Campagna hanno in entrambi i casi appartenenze e radici nel Partito Democratico e proprio per questo motivo si è scelto di non dare il simbolo a nessuna delle due compagini. Anche se dal mio punto di vista e per la mia sensibilità sono più vicino a Biagio Luongo che è mio amico e fu mio sostenitore in occasione della campagna per le regionali, ma non sorprende che colleghi facciano scelte diverse. C’è anche qui un fritto misto: credo che in questo caso la presenza del Pd si presenta articolata in più direzioni e, in ogni caso, il lavoro da politico da fare è quella di un’identità maggiore per il nostro partito nelle competizioni future, ma siamo comunque in campo”.
A Scafati, invece, Michele Grimaldi, pur essendo stato un bonacciniano in occasione delle ultime primarie, sarà alla guida di un laboratorio politico che vede un’alleanza non solo tra le istituzioni come accaduto in passato, ma anche elettorale, tra il Partito Democratico ed il Movimento 5 Stelle…
“Per quanto riguarda Scafati c’è, infatti, una coalizione più vicina all’orientamento attuale del partito. C’è in atto un alleanza con i Cinque Stelle, con “Per” e con le liste rappresentative dell’universo di sinistra, mentre non c’è un collegamento con il centro moderato come Azione ed Italia Viva. Anche in questo caso un mondo moderato e collegato con tanti esponenti del mondo progressista è in coalizioni diverse”.
In questo caso una prospettiva praticamente certa è quella del secondo turno.
“Ovviamente il nostro appoggio andrà alla coalizione in cui è presente la lista di partito ma dovremo fare una valutazione subito dopo i risultati per far sì che possa esserci una ricomposizione sul nostro partito o da parte dello stesso per cercare di portare a casa un risultato che non veda affacciarsi vecchie logiche politiche e coalizioni sul territorio. Dobbiamo tendere ad un risultato finale che non rappresenti un ritorno al passato e credo che ci siano tutte le condizioni per fare ciò”.
Ci sono, poi, sfide con un numero minore di abitanti.
“A Montecorvino è candidato Martino D’Onofrio che credo abbia lavorato bene ed avrà a portata di mano il successo grazie al suo ruolo di consigliere provinciale”.
Le amministrative saranno anche, indirettamente, il prologo di un’altra importantissima sfida che si presenta all’orizzonte: quella per le Regionali del 2025. Il dibattito sul terzo mandato per De Luca è aperto dopo la chiusura netta, almeno per il momento, da parte di Elly Schlein.
Mi sembra prematuro ogni ragionamento al riguardo mancando ancora quasi tre anni al voto. L’importante è che non sia minato da strategie sbagliate il ruolo competitivo della Campania in quanto regione governata dal centrosinistra, che ha saputo costruire con De Luca alla guida, insieme al PD, un campo allargato a tante sensibilità moderate e civiche che ha consentito di vincere e dare risposte positive ai cittadini campani.