Di Luigi Cerciello
Da settimane i commercianti lamentano un forte calo delle vendite. In molti speravano nei saldi ma pare che siano stati un mezzo flop; anche le vendite natalizie non hanno confermato le aspettative ed in molti danno la colpa alle misure draconiane del Governo come il green pass rafforzato, alla concorrenza delle vendite on line (prima fra tutte Amazon che ha avuto un surplus di più di 80 miliardi di dollari grazie al Covid) ed alla paura della nuova variante omicron del covid: ma è proprio così? I pochi mesi successivi alle riaperture post lock down hanno visto un boom delle attività, i locali e le vie piene di gente tutti i giorni della settimana: una vera cuccagna per i commercianti. Tutto finito? Perché? Probabilmente è stata l’euforia del tornare “liberi” di andarsi a prendere un caffè, una pizza a cena con gli amici e fare un po’ di shopping che ha provocato questa mini bolla, questo mini miracolo economico: psicologicamente ci sta! Ora però finito l’effetto euforico la gente inizia a fare di nuovo i conti con la realtà, e si tratta di veri e propri conti, quelli della massaia. Il primo conto è quello delle bollette dell’elettricità e del gas raddoppiate per effetto dell’instabilità geopolitica dovuta ai venti di guerra al confine tra l’Ucraina e la Russia che, badate bene, per noi che dipendiamo per oltre il 40% dal gas per la produzione di energia è un disastro perché molti ignorano che le centrali elettriche e moltissime aziende italiane “vanno a gas” e che lo stesso gas che alimenta le nostre cucine proviene da lì. Questo è un primo effetto di quello che ci aspetta perché il peggio deve ancora arrivare; pregando Dio che scongiuri la guerra (anche perché siamo il primo partner economico della Russia e le eventuali ulteriori sanzioni internazionali ci massacrerebbero) e ringraziando l’Europa per l’aiuto senza il quale avremmo fatto la fine della Grecia, nel 2022 ci aspettano altre amare sorprese dovute al prestito avuto dall’unione europea che ha come contro partita tutta una serie di adempimenti e riforme strutturali e le più temute riforme di accompagnamento alla realizzazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) che incidono fortemente sul sistema fiscale con numerosi aggravi e sacrifici per le famiglie italiane. Ebbene l’italiano medio pur non avendo conoscenza di quello che lo aspetta lo percepisce, chiamiamolo “senso di ragno” (vi ricordate quella sensazione che percepisce l’Uomo Ragno come un pizzicore dietro la testa??). D’altronde i segnali che riceve sono quotidiani e ovunque: il caffè al bar è aumentato, i beni di prima necessità nei supermercati tutti aumentati, i carburanti per auto alle stelle: l’elenco prosegue all’infinito. Ecco quindi spiegato con l’arrivo della prossima tempesta economica e non già la paura da contagi (ormai la gente ci ha fatto l’abitudine) il perché di questa contrazione dei consumi che è destinata ad acuirsi e così mentre i “politici si affaccendano nelle loro scaramucce della nuova soap opera “Quirinale Gate” l’italiano medio grazie al senso di ragno, come la formica di Esopo, fa da sé.