Made In Italy, arriva il registro delle città identitarie

Una proposta che coinvolge anche la provincia di Salerno e in particolar modo il Cilento

Sarà istituito, presso il ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, il Registro delle associazioni nazionali delle città d’identità. E’ quanto prevede un emendamento al ddl sul Made in Italy approvato in commissione Attività Produttive alla Camera, a firma del deputato salernitano di Noi Moderati, Pino Bicchielli. “L’istituzione del Registro – ha dichiarato il vice presidente del partito alla Camera dei Deputati -ha lo scopo di promuovere e valorizzare le identità colturali nei mercati nazionali ed internazionali, assicurando la più ampia partecipazione degli operatori dei settori agricoli nella pianificazione strategica degli interventi di valorizzazione e di promozione delle produzioni di pregio e di alta rinomanza”. Una proposta che nasce e coinvolge anche la provincia di Salerno e in particolar modo il Cilento. “Quest’anno sono stato ospite a Vatolla, in occasione della festa della cipolla di Vatolla e per la prima volta abbiamo parlato di Città identitarie legate al mondo dell’associazionismo. Una realtà che merita di essere valorizzata al massimo perché non possiamo disperdere un così prezioso patrimonio- ha aggiunto il deputato salernitano- In Italia operano, ormai da tempo, eccezionali organismi associativi a carattere comunale che hanno lo specifico scopo di promuovere e di valorizzare tutte le identità colturali più autentiche dei loro territori. Pensiamo, ad esempio, alle colture dell’olivo e della vite unitamente alle relative e dirette produzioni, quali l’olio extravergine di oliva e il vino. Ciò rappresenta una unicità del nostro Paese e le “Città di Identità” avranno un ruolo fondamentale nelle politiche di promozione dei territori, come strumento di progettualità e di attrazione di investimenti per realizzare occasioni, eventi e prodotti di marketing territoriale che permetteranno a un singolo territorio, o più territori di un’area omogenea, di condividere una strategia comune nella difesa della cultura, della storia, delle origini, del paesaggio e, soprattutto, delle loro specificità produttive agricole e alimentari d’eccellenza”.

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