di Luca Virtuoso
L’attaccante della Salernitana, Yayah Kallon, ha condiviso le sue sensazioni sui primi mesi trascorsi con il club campano durante un’intervista rilasciata a Otto Channel, con Filippo Notari. Il giovane ex Verona ha parlato dell’andamento della squadra, del rapporto con gli allenatori e delle emozioni vissute finora, invitando i tifosi a mantenere la fiducia nonostante le difficoltà.
L’inizio a Salerno e il rapporto con i tifosi
Kallon si è mostrato entusiasta dell’ambiente salernitano: “Personalmente mi sto trovando molto bene. Come squadra, purtroppo, i risultati non ci stanno premiando, anche se il nostro gioco è positivo. La gente qui è incredibile e mi ha spinto ad accettare questa avventura. Guardare il video del mio primo gol in Coppa Italia mi emoziona ancora”.
Ha poi rivolto un messaggio ai tifosi: “Continuate a sostenerci, restate uniti con noi. La squadra ha bisogno di un po’ di fortuna e pazienza. Per me il gol in campionato è importante, ma quello che conta di più sono gli obiettivi collettivi”.
L’espulsione e la crescita personale
Kallon ha anche commentato l’episodio dell’espulsione contro la Sampdoria: “È stata una reazione istintiva a un’ingiustizia, ma ho imparato la lezione. Ho chiesto scusa ai compagni, offrendo una cena. Nonostante l’errore, il mister e i miei colleghi mi hanno sostenuto, e nella partita successiva ero comunque con loro in trasferta”.
Gli allenatori: da Martusciello a Colantuono
Sempre Kallon ha elogiato Martusciello, con cui ha avuto un buon rapporto: “È una persona corretta, ha cercato di costruire un bel gruppo in poco tempo, ma i risultati non sono stati dalla sua parte”.
Sul nuovo tecnico, Colantuono, ha affermato: “Con il cambio di allenatore l’intensità è aumentata. Stiamo lavorando tanto e ci dedichiamo completamente alla squadra. Salerno è una città che vive di calcio: quando perdi, l’umore generale cala, ma vincere qui è qualcosa di unico”.
La vita fuori dal campo e i legami nello spogliatoio
Kallon si definisce un ragazzo semplice: “Mi piace stare a casa o passeggiare per la città. Ho legato con tutti nello spogliatoio, sono qui da nove anni e il sostegno dei miei genitori, insieme alla mia fede, mi aiuta a restare concentrato. Prima delle partite parlo sempre con loro per trovare serenità”.
L’attaccante ha chiuso ribadendo il suo impegno e la voglia di dare sempre il massimo: “Sia che giochi dall’inizio sia che entri a partita in corso, cerco di dare il meglio. L’obiettivo è sempre migliorare e aiutare la squadra a raggiungere i suoi traguardi”.