Mensa scolastica: proteste su qualità e quantità del cibo serviti agli alunni

Modifica del sistema mensa scolastica comunale, questa la richiesta del Comitato genitori che non da oggi si batte per lo scodellamento sul posto, l’eliminazione del rifiuto con utensili riutilizzabili e il miglioramento della qualità e quantità dei prodotti serviti ai bambini e alle bambine delle scuole dell’infanzia e primaria della città di Salerno, riuscendo a portare a casa il risultato. Lo fa presente anche l’avvocata Claudia Pecoraro, consigliere comunale di opposizione a palazzo Guerra e che oggi fa presente che la situazione sta diventando sempre più inaccettabile e su cui sta facendo sua una battaglia importantissima dando voce proprio alle miriadi di segnalazioni che arrivano dai genitori delle scuole territoriali. “Arrivano sengalazioni in merito alle gravi carenze relative al servizio di mensa scolastica gestita dalla ViVenda SPA e dalla Società Cooperativa Solidarietà e Lavoro. Queste due aziende, rispettivamente con sede a Roma e Bari, hanno vinto l’appalto con un ribasso dello 0,69% sulla base d’asta di 5,65 euro a pasto, applicando il prezzo di 5,58 euro, per un totale complessivo di oltre 6 milioni di euro nei prossimi tre anni. Ma a quale prezzo per i nostri figli e le nostre figlie?” – questo il commento della Pecoraro che sottolinea che la stessa VIvenda si sarebbe resa disponibile a mandare ispettori e controllori nelle scuole per monitorare quantità e qualità. L’Assessora continua a esprimere rassicurazioni, basate sulle certificazioni ASL, sulla qualità e quantità dei prodotti, affermando che le lamentele levate sono infondate. “Non è e non può essere l’Azienda che gestisce il servizio a controllare che esso venga gestito bene. Non è il controllo su carta del peso degli alimenti effettuato a monte dall’ASL a garantire che quel peso e quella quantità venga di fatto rispettata. È talmente ridicolo anche solo dirlo ad alta voce, che sembra davvero una commedia di Pulcinella. A me sembra tutto una follia. Mi hanno girato una foto, inequivocabile, che non necessita commento, sul secondo servito alle Scuole Primarie. Un piatto quasi vuoto, con 7 pezzi di pomodoro ed una piccolissima, esigua, assolutamente inadeguata fettina di formaggio. Oltre tremila alunni usufruiscono di questo servizio di refezione scolastica, e le segnalazioni sul ridotto quantitativo e la scarsa qualità del cibo non possono più essere ignorate. Questo è un affronto non solo alla salute dei nostri figli e figlie ma anche alla trasparenza e alla responsabilità che l’amministrazione comunale deve garantire alla cittadinanza. Non è accettabile che i genitori, per denunciare una situazione così grave, ed essere creduti, debbano ricorrere a questo espediente” continua la referente del M5S salernitano che chiede all’amministrazione di intervenire. “L’amministrazione deve dare conto di questa gestione inadeguata e intervenire immediatamente con controlli rigorosi, istituzionali e a sorpresa. I bambini e le bambine delle scuole elementari di Salerno meritano rispetto e un pasto adeguato, non solo nei valori nutrizionali, ma anche in quantità. Tremila figli/e di Salerno non possono continuare a subire una gestione tanto approssimativa e priva di serietà. È ora che l’amministrazione comunale prenda provvedimenti concreti per garantire la salute e il benessere delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi”. Sull’argomento ritenuto di massima urgenza, Claudia Pecoraro ha convocato nella giornata di ieri la Commissione Trasparenza per discutere della questione relativa al servizio mensa scolastica ed ha ricevuto pronta risposta dal presidente della Commissione Trasparenza Antonio Cammarota. Alla seduta ha partecipato anche l’Assessora alla Pubblica Istruzione Gaetana Falcone, che ha riconosciuto i problemi emersi e ha accolto la mia proposta di avviare controlli a campione e a sorpresa nelle scuole, con verifiche già iniziate nella giornata odierna. “Desidero ringraziare tutti i genitori che, con tenacia, hanno continuato a chiedere chiarezza e a denunciare le criticità. Li invitiamo a mantenere alta l’attenzione. Da parte nostra, proseguiremo il monitoraggio con l’obiettivo di migliorare la qualità del servizio e di arrivare a una gestione più efficiente, puntando su un modello di mensa interna” ha commentato con soddisfazione l’avvocata Pecoraro.

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