“Quando un allenatore è esonerato o addirittura va via dando le dimissioni è una sconfitta per tutti perché il famoso comandante che abbandona la nave non è mai una cosa bella da vedere. Evidentemente avrà avuto i suoi buoni motivi e una volta usciti in Champions sono venuti fuori tutti i problemi. In campionato malissimo, adesso c’è ancora in ballo la coppa Italia, una classifica ancora da migliorare, ma insomma un mostro sacro come Sarri non ci è riuscito”.
Così ha dichiarato Luciano Zauri, ex capitano della Lazio, oggi tecnico dell’Ħamrun Spartans, nel corso di ‘Cose di calcio’, programma sportivo di Cusano Italia Tv condotto ogni mercoledì sera da Debora Carletti e Flavio M. Tassotti.
“Quando ero alla Lazio – ha proseguito Zauri – durante il mio primo anno, nel 2003-2004, la Lazio era una grandissima squadra che aveva finito la stagione vincendo la coppa Italia. A giugno di quell’anno la Lazio è fallita, per cui ci siamo ritrovati a dover fare un campionato per lottare per la salvezza. Di lì a poco arrivò Lotito.
Oggi, a distanza di pochi mesi, si è passati da un entusiasmo incredibile per un secondo posto e un grande calcio a una squadra quasi irriconoscibile. È chiaro che poi l’allenatore è quello che paga. Sarri è secondo a pochi, è un allenatore molto bravo, ma ho letto delle dichiarazioni dove si diceva che lui non ha potuto scegliere molti calciatori, per cui si è iniziata a creare qualche problematica all’interno, anche con i calciatori, e questo lo si è visto persino lunedì in campo”, ha spiegato Zauri.
Riguardo poi al vuoto lasciato nella Lazio da un direttore sportivo di spessore come Igli Tare, Luciano Zauri ha voluto spiegare: “Probabilmente il valore di quella rosa è stato sopravalutato e quindi, partendo da quel secondo posto, si è pensato che andasse bene così. La mancanza poi di un personaggio che potesse essere Tare o un altro poco importa, i fatti dicono che qualcosa si è sbagliato e nel calcio spesso paga solo una persona e in questo caso l’allenatore”.
Tra i nomi papabili per sostituire Sarri c’è quello di Tommaso Rocchi: “Lo ricordo come grande calciatore – ha risposto Zauri riguardo il suo ex compagno di squadra – ma non ho avuto modo di vederlo allenare. Per la Lazio, non bisogna improvvisare, bisogna scegliere le persone giuste per cercare di chiudere la stagione al meglio e non credo che improvvisare sia la soluzione giusta”.
Si parla anche di uno tra Beppe Signori o Miroslav Klose. “Adesso fare un nome mi viene molto difficile, ma ripeto, non andrei per improvvisazione. Se la società, come credo, già fosse orientata a fine stagione nel voler cambiare allenatore, è giusto anticipare di qualche mese il suo arrivo e iniziare già un percorso. Quando un allenatore arriva a dimettersi è perché viene meno la fiducia nella società, e magari Sarri lo ha percepito anche nella squadra”, ha spiegato Zauri. “Questa è la cosa peggiore per un allenatore, quando entri dentro lo spogliatoio e la squadra non è con te la cosa migliore è andare via. E Sarri merita grande rispetto, perché nel 2024 lasciare anche un solo euro non è da tutti”.
I malumori di Immobile e Luis Alberto hanno contribuito a tutto questo? “I calciatori devono fare i calciatori, non devono permettersi di mandare via gli allenatori”, ha ribadito l’ex difensore biancoceleste. “I cosiddetti senatori devono assumersi le proprie responsabilità e se le cose alla Lazio stanno andando male è soprattutto per colpa loro. I primi responsabili sono i giocatori e ora sono costretti a dare qualcosa in più, cosa che fino a oggi, per mille motivi, non è accaduto”.
E in chiusura di intervista parole anche sulla mancata sostituzione di Milinković-Savić nella rosa della Lazio. “C’è una grande difficoltà in mezzo e un giocatore come Milinković-Savić sicuramente avrebbe fatto goal, ma noi credo che tutte le difficoltà della Lazio siano da cercare solo al centrocampo”, ha concluso Luciano Zauri.