“Lo spazio europeo è un obiettivo condivisibile, ma non può prescindere dalla tutela del diritto alla mobilità della professione dei docenti conseguita nei vari Stati Membri” questo è quanto dichiarato dell’Onorevole Lucia Vuolo, europarlamentare Forza Italia/PPE nel corso del dibattito “Working conditions of teachers in the EU” tenutosi a Strasburgo. Ancora una volta l’europarlamentare forzista ha posto l’accento sui temi dell’equipollenza e dell’equivalenza dei titoli di abilitazione all’insegnamento conseguiti all’estero. Temi oggetto di due petizioni dell’Onorevole Vuolo che hanno portato recentemente il Parlamento europeo e la Commissione europea a chiedere spiegazioni al Ministero dell’Istruzione italiano.
“La totale assenza di sistemi omogenei unionali di riconoscimento delle esperienze di insegnamento maturate in tutti i paesi europei è un problema che va affrontato sul piano europeo. E’ necessario infatti adottare, anche per la professione docente, il sistema di riconoscimento automatico previsto dagli articoli 10 e 21 della Direttiva 36, attualmente previsto solo per alcune professioni. Le ambizioni dell’Unione europea sono condivisibili, ma cominciamo col garantire la libertà di circolazione e di stabilimento dei lavoratori. In Italia 20 mila docenti sono discriminati. Concetti come equipollenza ed equivalenza dei titoli sono praticamente sconosciuti nella mia amata Italia” ha quindi dichiarato in plenaria l’europarlamentare campana Lucia Vuolo nel corso del suo intervento.