La protesta degli agricoltori non si ferma. Dopo le manifestazioni ad Enna e a Pescara e i momenti di tensione a Orte, in provincia di Viterbo, dove il casello autostradale della A1 è stato chiuso e poi riaperto, i cortei sono arrivati in Irpinia. Oltre cento trattori e mezzi agricoli si sono concentrati nell’area industriale di Flumeri.
I manifestanti chiedono salari più alti e un alleggerimento della burocrazia e criticano aspramente il nuovo Green Deal europeo, che prevede un grande impegno – ritenuto eccessivo – per raggiungere le “net zero emissions” entro il 2050 e ridurre le emissioni nette di gas serra del 55% entro il 2030. Non solo: tra le cause della protesta, figurano anche i tagli ai benefit su gasolio e il ripristino dell’aliquota Irpef alla soglia più alta. Alcuni cartelli usano l’umorismo per esprimere la rabbia di un settore che sente di non essere compreso dalle autorità nazionali ed europee. I contadini si dicono stanchi della situazione normativa che li riguarda, ma mostrano di essere decisi in una lotta che, per ora, non sembra voler arrestarsi. La rabbia dei contadini è dilagata in tutta Italia dopo che i “colleghi” francesi, romeni e tedeschi avevano fatto sentire la loro voce nei rispettivi Paesi nel corso delle scorse settimane.
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