“Sa Cosa non è un partito, né un movimento pilotato e nemmeno una congrega messa su per interessi personali, noi siamo molto di più di ogni strumento di potere e di qualsiasi altra forma giuridica. Noi siamo persone comuni che amano migliorare sempre di più le condizioni di vita e il benessere sociale di chiunque, per il semplice fatto che siamo esseri umani. E ci battiamo per tutelare le istanze dei cittadini italiani ed europei. In questo contesto, siamo consapevoli che l’Italia è una montagna ancora da scalare e da scoprire, come tutte le catene montuose, nasconde insidie e pericoli che si possono superare solo con la luce del sole, purtroppo siamo costretti a rilevare che i nostri dispensori di prebende da anni si muovono al buio. Accade quindi che chi non vede parla a vanvera e spesso non si rendono conto o fanno finta, delle sciocchezze che raccontano. Dal Monte Bianco a Marsala noi cittadini con i piedi in Italia e con la testa all’Europa, dobbiamo dire “Basta” e pretendere lealtà, legalità e rispetto. Mettiamoci la mente, le idee, affrontiamo a viso aperto i problemi veri, non lasciamoci raggirare dai diversivi che strumentalmente i professori della politica usano per camuffare la loro stoltezza nel proporre rimedi ai nostri problemi. Quindi non solo “basta” ma proposte, reali e realizzabili. Abbiamo messo in campo un’iniziativa che non ha pretese perché sarà la sponda che raccoglie idee, proposte, indicazioni provenienti dalla gente che vive le difficoltà di ogni giorno, senza escludere quanti di noi fanno difficoltà anche a portare a casa il pane quotidiano. Siamo quello che facciamo, non ci autoesaltiamo, ma le nostre iniziative sono molto, molto precise. In particolare le priorità sono, giustizia, legalità, Europa, ma al centro ci sono le persone, giovani e lavoro. Senza lavoro e una rivoluzione della giustizia civile e amministrativa e il controllo della spesa pubblica non si va da nessuna parte. “SA COSA” non nasce per obblighi elettorali, ma per affermare i principi di libertà, coinvolgimento, pluralismo, dissenso e diritti delle minoranze, ponendo fine alle manipolazioni strumentali, tanto care ai nuovi statisti improvvisati. Nel terzo millennio è impensabile che non ci sia il confronto e che questo avvenga sui contenuti. Per esempio, noi ci proclamiamo europeisti, ma siamo in disaccordo con chi dice che l’Europa va bene così com’è. Questa Europa è destinata a finire se non interviene una profonda riforma che dia priorità ai popoli e snellisca seriamente le regole della governance. Molti si dicono europeisti, ma scavando in fondo, si scopre tristemente che, non hanno chiare le idee di cosa rappresenta e perché le speranze per un futuro di pace, sono riposte proprio nella Unione Europea”.
Così, in una nota stampa, Rocco Tiso, portavoce nazionale di “Sa Cosa”, comitato spontaneo di cittadini – amici per la verità.
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