“Le proteste degli agricoltori in corso in questi mesi nel Vecchio Continente dimostrano ormai quanto il settore sia in costante fermento. Dal dissenso espresso dagli agricoltori olandesi, a quelli francesi fino ad arrivare oggi alle istanze dei “colleghi” tedeschi (in particolare, contro il taglio delle agevolazioni per il gasolio agricolo), tutto questo conferma quanto il comparto europeo sia sostanzialmente insoddisfatto della Pac in vigore. La riduzione dei contributi e la concentrazione delle risorse in poche mastodontiche aziende nonché la burocrazia asfissiante rischiano di mettere seriamente in crisi il mondo produttivo agricolo. Negli ultimi anni, giustamente si è alzato il livello di attenzione sull’impronta carbonica di alcune produzioni agricole e diverse misure sono state promosse nella direzione della tutela ambientale, ma di fatto, l’eccessiva demonizzazione del settore, in particolare dell’allevamento, rischiano seriamente di affossare alcune importanti produzioni nostrane. Bisogna alzare il livello di tutele sull’agricoltura europea, rendendo sempre più difficile la vita degli agricoltori si rischia di dover importare da altri continenti e da altri paesi extra Ue cibi di dubbia provenienza, senza il dovuto monitoraggio e forse prodotti con metodi più inquinanti rispetto a quelli utilizzati in Europa. Un contesto davvero allarmante. Confeuro dunque, esprimendo vicinanza e solidarietà agli agricoltori in protesta, reputa necessario trovare il giusto equilibrio e la definitiva soluzione a difesa del reddito degli agricoltori europei e, soprattutto, della tutela delle produzioni nostrane. Serve una riflessione molto approfondita su questo tema delicato e complesso che certamente non si può risolvere aumentando a dismisura i costi delle aziende agricole europee”.
Così, in una nota stampa, Andrea Tiso, presidente nazionale Confeuro, la Confederazione degli Agricoltori Europei e del Mondo