Ddl Santanchè, Ajello (Impero Apartments): “Una manovra che in parte sarà penalizzante per il settore”
Dovrebbe essere questione di giorni, il disegno di legge sugli affitti brevi presentato a inizio settembre dal Ministro del Turismo Daniela Santanchè è pronto per essere trasformato in decreto legge. Una legge che fa discutere già prima della sua entrata in vigore. A tal proposito abbiamo intervistato l’imprenditore Emanuele Ajello, titolare di Impero Apartments, che gestisce alloggi ad uso turistico.
Qual è il contenuto del nuovo decreto legge, cosa cambierà e qual’è il motivo di questa manovra?
“Il motivo della manovra è evidente: il rincaro degli affitti a lungo termine e la quasi assenza totale di questi sul mercato delle grandi città. Il problema, purtroppo, esiste ed è sotto gli occhi di tutti. La manovra prevede l’abolizione della possibilità da parte del cliente di affittare un immobile per meno di due giorni ed alcuni adempimenti burocratici ed amministrativi che il gestore dovrà espletare”.
Crede che questa manovra penalizzerà il settore?
“Si tratta di una manovra non estremamente penalizzante per il settore, ma in parte lo sarà eccome! E mi riferisco solo al limite delle notti prenotabili, gli adempimenti non sono un problema. In alcune zone italiane c’è un assenza quasi totale di alberghi e i turisti alloggiano quasi unicamente in case vacanze e molto spesso solo per una notte, poiché provengono da viaggi itineranti. Dove andranno ad alloggiare questi turisti se non sarà possibile offrire alloggi per una sola notte?”
Quali regole crede che sarebbe giusto imporre per risolvere il problema?
“Molto semplice: rendere illegale proporre un alloggio ad uso turistico in forma non imprenditoriale. In questo modo, chiunque possegga una seconda casa da mettere a reddito, ci penserebbe due volte a metterla in affitto su Airbnb, nel caso in cui fosse obbligato ad aprire un’impresa per farlo”.
Quali sarebbero a suo avviso gli effetti ulteriori di una legge del genere?
“Se passasse, le case in affitto su Airbnb diminuirebbero in maniera radicale e, di conseguenza, aumenterebbero le case disponibili sul mercato degli affitti a lungo termine e i prezzi scenderebbero. Attualmente un privato può gestire fino a quattro case vacanza in forma non imprenditoriale, ecco perché preferisce darle in affitto su Airbnb piuttosto che sul mercato tradizionale. Questo è il vero punto che andrebbe regolamentato per risolvere il problema”.