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Crisi della fede e calo della vocazione alle sorgenti del Po (o semplice opportunismo politico): i big della Lega campana di Salvini guardano altrove?

Il Destabilizzatore

Crisi della fede e calo della vocazione alle sorgenti del Po (o semplice opportunismo politico): i big della Lega campana di Salvini guardano altrove? 

Carmela Rescigno consigliera regionale (prima dei non eletti, subentrata successivamente al consigliere di Fratelli d’Italia Marco Nonno), traghettata da Fratelli d’Italia in Lega per Salvini Premier poco prima delle elezioni politiche del 2022 ed attualmente presidente della Commissione Anticamorra della Regione Campania elogia, in un post di Facebook, il Sindaco di Castellabate (SA) Marco Rizzo (deluchiano di ferro).

 La Rescigno che è anche commissario provinciale di Napoli della Lega (reduce dalla non lusinghiera performance che la Lega di Salvini ha avuto alle amministrative di primavera non solo  nella provincia di Napoli ma anche in quelle di Salerno, Caserta, Avellino e Benevento) si trova in queste ore ospite del nostro splendido Cilento e mentre si susseguono gli incontri informali per stabilire assetti politici, alleanze, candidati e liste per le prossime elezioni provinciali ed europee (si parla di accorpare le due elezioni in un’unica competizione elettorale) non disdegna un selfie con tanto di commento celebrativo al sindaco di Castellabate. Certo ad una figura politica con cariche così importanti ed impegnative come quelle che l’on Carmela Rescigno ricopre sembra strano come abbia potuto compiere una tale leggerezza (che non è sfuggita agli elettori di centro destra) apparsa come inopportuna, anche perché è stato fatta proprio in una delle zone dove il centro destra ha avuto maggior successo alle scorse elezioni.  Sicuramente non avrà fatto piacere neanche ai suoi colleghi di partito, leghisti, impegnati faticosamente a racimolare nel Cilento qualche voto qua e là per le prossime elezioni (recentemente l’uscente europarlamentare e sicuro ricandidato casertano nonché commissario regionale, on. Valentino Grant, è apparso a Giuncano con il sottosegretario all’agricoltura Luigi d’Eramo e l’on. Attilio Pierro) e ancor di meno avrà fatto piacere a quella sparuta minoranza in Regione che quotidianamente fa “vera” opposizione politica. Non c’è che dire un ottimo acquisto quello della dirigenza leghista che si vedrà ancora una volta alla prova dei fatti nella primavera 2024 allorquando le elezioni europee e locali daranno l’inappellabile sentenza: sempre che la “LUX” politica di Zio Vincenzo folgori prima qualcun’altro sulla via di Damasco.

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