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Lungomare Colombo, la promenade della zona orientale in preda all’incuria

Pessimo biglietto da visita per le strutture turistiche del posto. Antonio Ilardi: “Il personale del mio albergo costretto a garantire lo spazzamento”. Tante le criticità e le costruzioni abbandonate che sorgono lungo il percorso, sin dal Forte La Carnale

di Andrea Bignardi

Degrado e incuria regnano sovrani lungo il Lungomare Colombo, quella che dovrebbe essere la promenade per eccellenza della zona orientale. La strada che cinge l’area più popolosa della città, proiettandola verso il mare, si trova, infatti, in condizioni a dir poco indegne rispetto alla vocazione turistica della città. Che vede, peraltro, anche la presenza di un gran numero di strutture ricettive sul litorale di Pastena e Mercatello, sia alberghiere che extra-alberghiere. Le carenze, purtroppo, non riguardano soltanto le opere di “straordinaria amministrazione”, ma anche quelle legate alla gestione ordinaria. Gli arredi urbani sono praticamente inesistenti, il tratto di strada pullula di barriere architettoniche, perfino lo spazzamento della strada lascia a desiderare. Per non parlare, poi, della pessima visuale che si gode della spiaggia sottostante, sicuramente più ampia rispetto anche al recente passato, ma zeppa di rifiuti di ogni sorta abbandonati e non rimossi, da canotti a buste passando perfino per pneumatici. Un biglietto da visita pessimo per i turisti che frequentano la zona, oltre che per i salernitani purtroppo assuefatti a una situazione che si protrae da molti anni. Un vero peccato, visti i recenti lavori per il ripascimento del litorale che hanno, indubbiamente, restituito alla città un ampio tratto di costa precedentemente precluso alla balneazione o anche alla semplice fruizione elioterapica, viste le condizioni non sempre brillanti delle acque salernitane. Le strutture alberghiere che affacciano sulla strada, dal canto loro, si difendono come possono, cercando di far apparire la zona meno degradata e sporca di quanto non lo sia. “Ci facciamo carico del costante spazzamento ella zona circostante il Polo Nautico – commenta Antonio Ilardi, titolare dell’Hotel Polo Nautico oltre che presidente provinciale della Federalberghi – Purtroppo, il senso civico collettivo appare in deciso decremento tanto che il nostro personale raccoglie ogni tipo di rifiuto lasciato in strada a pochi metri dai cestini pubblici”. “Raccapricciante – continua Ilardi – è la presenza di un rudere in evidente stato di abbandono, privo di copertura ed in palese pericolo di crollo, posto proprio di fronte all’accesso dell’Hotel. Spesso i turisti, soprattutto stranieri, restano negativamente impressionati da questo orrendo edificio. Chiediamo venga al più presto demolito per tutelare pubblica incolumità e decoro cittadino”. E di ruderi e scheletri, spesso appartenenti a privati, è ricco il Lungomare della zona orientale. Prima ancora dell’inizio del Lungomare Colombo, nel tratto in cui questo è ancora intitolato a Guglielmo Marconi. Sin dal forte la Carnale, infatti, sono numerose le costruzioni che si susseguono, quasi ferme nel tempo, tra le strutture dei lidi che rivitalizzano la fascia di litorale nel periodo estivo. A cominciare dall’ex ostello per la gioventù, abbandonato da oltre trent’anni, i cui ingressi sia dalla strada che dalla spiaggia sono stati transennati e murati lo scorso anno siccome era divenuto ritrovo abituale per clochard e tossicodipendenti. Mura che, però, non hanno lasciato spazio ad un progetto di riqualificazione della struttura. Potrebbero, invece, risollevarsi a breve, le sorti dell’ex casello ferroviario, ceduto a privati dalle Fs lo scorso anno, e in fase di ristrutturazione. Nulla di fatto, invece, per l’area, sempre appartenente a privati, che apre le porte sul Lungomare Colombo, all’altezza della storica pompa di benzina della Esso. Di proprietà privata, ha ospitato per decenni le iconiche giostrine per bambini, andate, poi, a fuoco nel 2009. Fu annunciato, nel 2018, un progetto di riqualificazione dell’area da parte dell’allora assessore all’Urbanistica Mimmo De Maio. La struttura, che era diventata pericolosa per l’incolumità pubblica, fu demolita pochi mesi dopo, ma del compimento dell’ambizioso progetto di recupero dell’area nessuna traccia. Il progetto allo studio del Comune di Salerno prevedeva lo smantellamento dell’ex luna park (eseguito), la sistemazione a verde pubblico ed attività commerciali ricreative finalizzate a dare nuova appetibilità all’area, e la realizzazione di box interrati nel livello sottostante al piano strada. Il tutto si sarebbe dovuto raccordare con una risistemazione dell’area di parcheggio adiacente l’ex caserma Angelucci, non più realizzata.

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