di Brigida Vicinanza
L’Italia che si guarda allo specchio lo fa attraverso vetri in frantumi che nessuna colla sembrerebbe aggiustare e tenere nuovamente insieme. Così tra gruppi e sottogruppi, voti di fiducia e lotte intestine, la crisi di governo “estiva” è servita nuovamente sul piatto d’argento, questa volta con i 5 stelle a guidare una sorta di rivolta (una delle tante) che non ha lasciato altra scelta al premier Draghi perché “venuta meno la fiducia all’interno della maggioranza”. Le dimissioni, poi prontamente respinte dal Presidente Mattarella, sono un atto congelato. Non come gli animi di deputati e senatori, sempre più accesi. Tra i salernitani (sia del Movimento 5 stelle, che del Pd, che quelli di centrodestra) si studiano le strategie, c’è chi sceglie la strada del silenzio, chi decide di metterci la faccia. C’è il senatore Gianluigi Paragone però tra i protagonisti di questa storia politica. Il leader di Italexit non è un salernitano certamente, ma a Salerno si fa sempre più “spazio” con il suo movimento dimostrando presenza sul territorio, tra attivisti e cittadini che scelgono di seguire le sue idee, dando vita ad un nuovo scenario in città e in tutta la provincia di Salerno. E proprio Paragone adesso va avanti spedito, affermando sempre più le sue idee e il suo progetto, anche e soprattutto dopo aver abbandonato il Movimento pentastellato circa due anni fa.
Senatore, adesso c’è una “crisi” da risolvere che probabilmente arriva nel momento peggiore per il nostro Paese. Cosa ne pensa?
“Penso che questo sia solo uno squallido teatrino dove qualcuno gioca a scaricabarile per non assumersi le proprie responsabilità. Conte e i 5Stelle sono stati al governo per 4 anni e adesso all’improvviso si svegliano e si accorgono che c’è una crisi sociale? E’ troppo tardi per rifarsi una verginità. Draghi, da parte sua, voleva diventare Presidente della Repubblica con un governo fantoccio al suo servizio, per completare il percorso e per accentrare su di sé tutti i poteri. Per fortuna non ci è riuscito. Ora non ci sarebbe nessun reale motivo politico di dare le dimissioni, ma quello che Cossiga definì come “un vile affarista” sta dimostrando ancora una volta di che pasta è fatto veramente. Di fronte alle difficoltà, con il Paese in una crisi devastante, molla il timone e scappa. Per quello che ha combinato in questi due anni è meglio che se ne vada e anche di corsa, ma il suo gesto da un punto di vista umano e politico è davvero penoso”.
Quale sarà a suo parere l’evoluzione della crisi: governo istituzionale, elezioni anticipate, Draghi bis… o sfumerà tutto come una bolla di sapone con un nuovo accordo di legislatura tra le forze politiche?
“Non ho la palla di cristallo quindi non so in che modo decideranno di uscire da questo impasse. Di certo, tolta l’ipotesi di elezioni anticipate che mi sembra la più improbabile se non altro perché Mattarella non le vuole, non cambierà niente. Che ci sia un Draghi bis, che si continui come adesso con un accordo fra partiti per quello che rimane della legislatura o che venga messo un cane di paglia a concludere il lavoro di Draghi poco importa. Il disastro di questo governo ormai è scolpito nella pietra e niente potrà cambiare ciò che è stato”.
Italexit potrà allearsi in via prospettica con il centrodestra qualora si dovesse andare al voto?
“ItalExit è un partito che ha fatto e fa opposizione: l’unico. Ci siamo opposti al green pass, all’obbligo vaccinale, all’assurda idea di inviare armi in Ucraina anziché favorire la pace attraverso il dialogo, ci siamo opposti alla Bolkestein. Ci siamo schierati e siamo rimasti accanto alle categorie, ai ristoratori, ai tassisti, ai pescatori, ai balneari, a tutti i lavoratori italiani vessati da politiche europee che li penalizzano e li impoveriscono. Ci opponiamo all’Euro e siamo per l’uscita da questa Ue. Questi sono i nostri principi e i nostri valori, e non ci sposteremo di un millimetro. Questa lotta l’abbiamo avviata da soli e la stiamo portando avanti da soli. Non vedo possibili alleanze con chi ha governato insieme a Draghi”.
Il ruolo dei Cinque Stelle ora quale sarà?
“I 5Stelle hanno tradito i loro elettori su tutta la linea, proprio come ha fatto la Lega di Salvini. Hanno governato con il Pd, si sono prostrati davanti a Draghi, hanno votato tutte le risoluzioni a favore delle chiusure, del green pass, dell’obbligo vaccinale per gli Over 50, tutte le decisioni che sono state prese contro le categorie di lavoratori. Sono stati complici della discriminazione ai danni di cittadini che non avevano fatto nulla di male, che sono stati ghettizzati e ai quali è stato anche tolto il lavoro. Sono stati complici di tutte le nefandezze di questo governo e dei mancati aiuti a imprese, famiglie e a tutte le categorie di lavoratori. I 5stelle sono fra i principali artefici del disastro sociale che ora, con un’incredibile faccia tosta, vorrebbero denunciare. Spero che il loro ruolo si riduca al minimo, così come il loro consenso. Hanno fatto già abbastanza danni”.
Nel momento dello strappo (il suo) aveva già previsto/immaginato tutto?
“Non è stato difficile capire che direzione stavano prendendo i responsabili del partito, fra ipocrisie, tradimenti della volontà popolare e inciuci con la peggiore politica, quella che dicevano di voler spazzare via. Mi dispiace per gli elettori, che hanno creduto in buona fede in un progetto che in realtà non c’è mai stato. Con il senno di poi, dispiace anche a me di aver creduto che nel Movimento ci potesse essere qualcosa di realmente buono e rivoluzionario. Per fortuna ne sono uscito presto, perché di rivoluzionari, di gente che combatte, l’Italia ha disperato bisogno. E noi di ItalExit lo siamo”.
Qual è il suo giudizio sull’azione portata avanti dall’esecutivo sino ad ora?
“Penso il peggio possibile di questo esecutivo, o meglio di questa invereconda ammucchiata di partiti che hanno deciso di servire Draghi. Non saprei nemmeno da che parte cominciare. Da un punto di vista economico, dopo due anni di Draghi abbiamo gli stipendi più bassi d’Europa, l’inflazione che si avvicina alle due cifre, le bollette stratosferiche, la benzina che sta diventando un lusso per pochi, il Pil in caduta libera, la disoccupazione e la sottoccupazione a livelli mai visti, sempre più persone che vivono in uno stato di povertà assoluta. Abbiamo intere categorie di lavoratori devastate da scelte intollerabili del governo che li ha illusi in pandemia e scaricati subito dopo, senza fornire loro un aiuto economico; altre sono sotto attacco a causa delle liberalizzazioni selvagge che stanno mettendo in ginocchio i balneari, i tassisti e molti altri settori della nostra economia che Draghi sta svendendo ai suoi amici delle multinazionali. Abbiamo scelto di ricorrere ai fondi europei contenuti nel fantomatico Pnrr, che dovremo restituire e che ci costeranno altre sanguinose riforme e altra austerity, ma nessuno sa che fine abbiano fatto, visto che l’economia reale di sicuro non ne ha beneficiato. Le nostre città sono sempre più pericolose, la criminalità è in costante aumento, le violenze sulle donne sempre più frequenti. Ma la Lamorgese mandava le forze dell’ordine a controllare i green pass nei ristoranti, anziché a difendere i cittadini. Vogliamo poi parlare della gestione dell’emergenza Covid? La campagna terrorizzante e a senso unico a favore della vaccinazione di massa, mettendo a tacere chiunque si ponesse qualche lecita domanda, è stata degna di un regime totalitario. Draghi diceva “se non ti vaccini contagi e muori”, oggi scopriamo che a contagiare e a morire sono soprattutto le persone vaccinate e che il vaccino ha effetti avversi che possono essere anche gravi. Abbiamo avuto la persecuzione di chi legittimamente ha scelto di non vaccinarsi e degli Over 50, con l’obbligo vaccinale legato al ricatto più odioso: se non ti vaccini, non puoi lavorare. Uno schifo senza fine, uno sfregio alla nostra Costituzione. E che cosa dire del green pass? Uno strumento liberticida, completamente inutile se non dannoso da un punto di vista sanitario che, stando ai progetti di Colao, rischia di diventare una specie di passaporto elettronico che controllerebbe ogni nostro movimento e ci toglierebbe ciò che resta della nostra privacy e della nostra libertà. Qui mi fermo, anche se ci sarebbe da parlare dell’aumento vertiginoso degli sbarchi di immigrati sulle nostre coste nel silenzio tombale di Salvini. Il tradimento della Lega è stato anche peggiore di quello di 5 Stelle”.
Cosa vede nel futuro di Italexit?
“Il ripristino della sovranità monetaria e politica del nostro Paese. E’ l’unico modo per ripartire e per non diventare una colonia al servizio di potenze straniere che non faranno mai i nostri interessi, ma solo i loro, come è stato in questi 20 anni di Euro e di Unione Europea. Siamo più poveri, più soli, alle persone è stata tolta la tranquillità, alle nuove generazioni è stata tolta la speranza di un futuro migliore. Perciò è ora di uscirne, non c’è più tempo. Noi di ItalExit siamo nati per resistere, per ribellarci al clima di omologazione e di rassegnazione che sta avvolgendo la società italiana come una nebbia velenosa. Stiamo combattendo anche contro il comprensibile pregiudizio di chi è stato tradito dai 5Stelle. E’ un’altra delle pessime eredità lasciate dal Movimento. Posso capire che le persone si sentano ferite e facciano fatica a fidarsi, ma voglio invitare tutti a seguirci, a controllare giorno per giorno il nostro operato e ad aiutarci in questa battaglia oggi più che mai indispensabile. Se ci si astiene, se non si va a votare, se si resta a casa si fa esattamente il gioco dei potenti, di quelli che ci vorrebbero come una massa di silenziose pecore da contenere in un gregge senza libertà. Non possiamo permetterlo, dobbiamo unirci, dobbiamo crederci”.
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