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Imbrattato lo Juventus Club Salerno: “Non sono stati i veri tifosi della Salernitana”

di MIRKO CANTARELLA

A Salerno ormai si vive uno smodato entusiasmo attorno alla Salernitana dopo l’arrivo del neo presidente Danilo Iervolino e dopo gli acquisti del mercato invernale ad opera della saggia mente del neo direttore sportivo Walter Sabatini. Striscioni, messaggi social e addirittura una lettera inviata allo stesso Iervolino che si può sintetizzare in “Caro Presidente noi ci saremo sempre a prescindere dalla categoria”. Tutto bello, quasi non fosse esistita questa prima parte del Campionato di Serie A dove i granata, obiettivamente non è che abbiano fatto una bella figura in campo mentre sugli spalti, in casa e fuori casa, i tifosi della bersagliera hanno lasciato a bocca aperta giornalisti e tifosi avversari per la loro corposa presenza e l’incessante tifo senza sosta. In questo turbine di entusiasmo, in attesa del match di lunedì sera contro lo Spezia di mister Thiago Motta, si registra una pagina non dignitosa del tifo granata. Nei giorni scorsi le mura laterali la porta d’ingresso dello Juventus DOC Club “Andrea Fortunato”, è stato imbrattato, tramite vernice spray, con le scritte: “A Salerno solo la Salernitana”; “Juve m…”. Non una bella figura se si pensa che tra l’altro il Club salernitano dedicato alla Juve, tra i maggiori d’Italia, sorge nei locali dell’Oratorio Salesiano “Don Bosco”, accanto all’ingresso principale dove è di solito osservare un via vai di bambini e di fedeli. Delusi i fruitori del club bianconero ma anche tanti tifosi e cittadini salernitani hanno solidarizzato condannando questi gesti bambineschi che non fanno bene allo sport e al calcio nostrano. “Sono ragazzate, non sono veri tifosi della Salernitana” hanno commentato anche sui social i tanti tifosi della Salernitana che effettivamente vorrebbero aprire un nuovo capitolo della propria storia granata evitando queste azioni provinciali e da medioevo come le hanno definite. Altri hanno attaccato il cosiddetto doppiofedismo, termine non proprio da Accademia della Crusca ma coniato calcisticamente per additare chi professa fede calcistica per due o più squadre. “D’accordo che a Salerno si debba tifare Salernitana ma non è affatto un obbligo” – si legge su un commento social – “Allora dovrebbero condannare anche il presidente Iervolino che ha dichiarato di essere stato tifoso del Napoli di Maradona e anche della Salernitana?” – altri hanno anche commentato: “Come si fa a condannare chi è stato innamorato del Napoli di Maradona, dell’Inter di Mourinho, della squadra stellare di Arrigo Sacchi (Milan) o della Juventus di Platinì. Allora dobbiamo condannare anche tutti i bambini salernitani che mettono le magliette dei loro idoli di serie A o internazionali, quando vanno a fare le loro partitelle di calcio? Salerno deve crescere ed uscire da questa mentalità retrograda”. Altri ancora ricordano: “Quando la Salernitana era in Serie C, molti andavano ad Avellino o a Napoli a vedere la Serie A ed erano anche tanti, i tifosi del Napoli di Maradona”.  E sono davvero tanti i commenti in giro per i social network contro tale gesto ma per dovere di cronaca ce ne sono anche alcuni a favore nel condannare il doppiofedismo e i club territoriali che non portano il vessillo granata. Il calcio dovrebbe tornare nei suoi valori primari di sportività, di sano e simpatico sfottò e  Salerno non ha bisogno di questi gesti ma di azioni leali come è capitato in quel lunedì 28 novembre dello scorso anno, in occasione proprio di Salernitana – Juventus, quando il Centro di Coordinamento Salernitana Clubs, incontrò proprio lo Juventus Club Andrea Fortunato per ricordare quel figlio di Salerno, diventato grande proprio con la maglia bianconera,  che purtroppo una brutta malattia ci portò via in quel 25 aprile 1995; questo è il calcio che vogliamo!

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