Fusandola, “La concessione demaniale non può essere rinnovata. Si rispetti la sentenza”

Concessione demaniale scaduta, mancata sdemanalizzazione e esecuzione della sentenza di condanna, Italia Nostra e No Crescent presentano una ulteriore diffida agli organi competenti, presentata dall’avvocato Oreste Agosto sulla deviazione del torrente Fusandola nell’area del Crescent e di Piazza della Libertà. «Sono numerose le illiceità statuite nella sentenza del Gip che ha condannato un funzionario comunale. Il fulcro centrale della questione è quindi rappresentato dal fatto che: “I lavori che interessavano il Torrente Fusandola venivano effettuati in sostanziale assenza del titolo abilitativo valido ed efficace, atteso che la validazione del progetto esecutivo quale titolo edilizio necessario per la realizzazione dei lavori in questione, non risultava regolarmente e legittimamente perfezionatasi, in quanto effettuata in violazione della normativa di riferimento sprovvista dei relativi pareri favorevoli e delle autorizzazioni necessarie al proseguimento dei lavori”», scrivono. «Il punto nodale della sentenza, è il pericolo per la cittadinanza per la mancanza della necessaria autorizzazione idraulica da parte del genio civile di Salerno. Inoltre è stata accertata la sostanziale difformità fra il progetto definitivo validato e il progetto esecutivo, nonché la mancanza delle autorizzazioni necessarie al proseguimento dei lavori pubblici, le quali non sono state mai concesse, dando vita quindi ad una invasione di terreni ed edifici nonché ad una deviazione di acque e modificazione dei luoghi», proseguono. In pratica, segnalano le associazioni e i comitati: «Il parere favorevole con prescrizioni relativo alla “deviazione del torrente Fusandola”, espresso dalla Autorità di Bacino Destra Sele è stato reso rispetto ad una ipotetica versione, mai approvata, del progetto definitivo». Inoltre: « E’ scaduta la concessione “quadriennale” n. 23/2017 ed essa, come quelle precedenti non potevano giammai essere rilasciate per le evidenti violazioni della normativa in materia ambientale, paesaggistica e demaniale, comprese le prescrizioni mai adempiute imposte dal demanio regionale che prevedevano, ove in ipotesi accademica possibile, la sdemanializzazione del demanio idrico e la demanializzazione del demanio marittimo». E’ stato, dunque, chiesto: «Di non rinnovare la concessione demaniale marittima n. 23/2017, del 5.12.2017, ed è evidente che ove mai avvenisse il rinnovo, questo costituirebbe una oggettiva reiterazione dei reati già accertati dal Tribunale di Salerno, attesa la prosecuzione dei lavori sia pubblici che privati (alveo originario) e di dare esecuzione alla detta sentenza del Gip e a dare esecuzione a tutte le determinazioni del Ministero della Transizione Ecologica del 12.07.2021 e a porre in essere tutte le misure necessarie ed astenersi da ogni opera di completamento nonché di attività amministrative finalizzate ad un illecito collaudo tecnico ed amministrativo».