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Commercianti e ristoratori: o zona rossa e ristori o aperti tutti quanti senza condizioni

A Napoli esplode la protesta; i ristoratori sono stanchi e stremati e non ce la fanno più. Tra i presenti ristoratori di tutta la Campania ed anche un folto numero di salernitani. Per farsi ascoltare questa volta hanno bloccato il lungomare in segno di protesta contro le limitazioni alle loro attività dovute alle misure anti Covid. Lungo via Partenope, traffico completamente bloccato e dai megafoni si ascolta tutta la rabbia. “Non ce la facciamo più, così faremo morire di fame i nostri figli” presenti le forze dell’ordine. Sotto la sede della Regione Campania poi, nessun politico è sceso ad affrontare la situazione. “Non si affaccia nessuno, avete paura!” si ascolta dalle voci incazzate dei presenti. “Il covid non sta solo nei ristoranti, se ci sta è dappertutto; non è che i supermercati devono stare aperti e i ristoranti chiusi, siamo la peste dell’Italia! Andremo a Roma a fare bordello perche’ non siamo noi gli untori” urla Mauro Avallone di”Fame zero” attività di Vietri sul Mare. La soluzione richiesta è o zona rossa e ristori o aperti tutti quanti senza condizioni. Solidarietà con i lavoratori arriva anche dal Presidente della FAPI nazionale Gino Sciotto: “Il Governo è chiamato ad assumere decisioni che consentano a queste attività un ritorno alla normalità. Nel rispetto delle norme anti-contagio è possibile lavorare sia a pranzo che a cena. La rabbia di questa categoria è legittima: i ristori non sono arrivati né puntuali né sufficienti per sostenere i costi mensili di gestione”. Anche il settore del commercio in genere, dell’abbigliamento, i bar, solidarizzano ma anche loro mettono a nudo la loro difficoltà. Sabatino Senatore noto commerciante titolare di Vogue è molto preoccupato per la situazione di incertezza in cui ormai si vive da tanto, troppo tempo. “Oggi non abbiamo la percezione del domani; sembrava che dovevamo diventare zona rossa ma invece non è stato così. Hanno ragione i ristoratori con cui solidarizzo in pieno; la pazienza sta finendo. Anche per il nostro comparto, chiediamo al governo di dare dei segnali certi, un po’ di luce, non si può vivere alla giornata – commenta Senatore – I costi di gestione stanno diventando insostenibili ed in più dobbiamo anche combattere la concorrenza dell’online. Ma sembra mai possibile che noi paghiamo tasse per circa il 60% e Amazon ne paga appena il 4%? Perchè i governanti non mettono mano a questa situazione? Ha poi commentatole parole del Governatore della Campania: “Faccio appello al Governatore De Luca; lui dovrebbe intervenire per avere maggiori controlli, specie sui bus, poste, perché siamo stanchi di pagare anche per colpa degli altri”. Sulla stessa linea è anche Giuseppe Saetta dell’attività “Zenzero” che chiede più rispetto da parte della politica per i commercianti e i ristoratori. “Ci troviamo ad un mese dalla primavera e brancoliamo nel buio, senza alcuna certezza di ciò che sarà domani – commenta Saetta – Noi lavoriamo con una programmazione e non a casaccio. Le aziende sono già pronte per spedire la merce e sapete cosa gli ho risposto? Telefonate alla Regione Campania e chiedete loro se potete consegnare! Abbiamo una sola certezza; il primo marzo si pagano in banca gli interessi passivi sui conti correnti e quindi oltre il danno anche la beffa. Da lunedi ci troveremo con un tot mila euro in meno su un conto già sofferente da un anno”. Dura anche per il comparto degli strumenti musicali e della fotografia. Sergio Alfieri, famoso fotografo salernitano, ha fatto presente che l’incertezza in cui viviamo senza una programmazione, ha ridotto al minimo il comparto del wedding, dei matrimoni, delle cresime, dei battesimi, linfa vitale per un fotografo. Sono stati cancellati già alcune date certe. Vale lo stesso anche per i titolari de “Il Nido dei suoni” uno dei negozi più storici della città che lamentano che da quando hanno ammazzato il mondo dello spettacolo, il movimento e le vendite sono al di sotto del 70%.  

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