di Andrea Pellegrino
Si estende anche agli affidamenti su Villaggio di Babbo Natale e sui mercatini di Natale (di tre anni fa) l’inchiesta sulle cooperative che ha portato a nuovi avvisi di garanzia a Palazzo di Città. Diversi filoni – di cui uno seguito dalla Dda di Salerno – che acquisì anche le dichiarazione di alcuni consiglieri comunali d’opposizione – che ruotano intorno al ‘sistema di potere’ del Comune di Salerno. Cooperative sociali, incarichi, affidamenti, assunzioni e rapporti con la politica. Al momento sembra che un consigliere comunale sia stato iscritto sul registro degli indagati. Si tratta di un giovane consigliere ‘intercettato’ a parlare con un presidente di una cooperativa sociale, finito anche lui tra gli indagati. Avviso di garanzia anche per un dirigente comunale e per un componente dello staff del sindaco Napoli, oltre che per alcuni vertici e componenti delle coop.
A giugno la polizia, su disposizione del pm Cosentino della Procura della Repubblica di Salerno aveva acquisito atti a Palazzo di Città e notificato 8 avvisi di garanzia: tutti rappresentanti delle cooperative. Sotto la lente d’ingrandimento le continue proroghe concesse dall’amministrazione comunale alle 8 cooperative affidatarie di servizi comunali. I reati ipotizzati, abuso di ufficio e turbativa d’asta.
Nelle ultime settimana l’inchiesta avrebbe riunito anche gli ulteriori filoni, tra cui quello originario istruito dopo le denunce presentate per l’affidamento (in maniera diretta) del Villaggio di Babbo Natale e dei mercatini sul lungomare cittadino.
Ma, secondo indiscrezioni, non si esclude che la Procura abbia iniziato ad indagare anche sulla gestione Covid in città.