di Andrea Pellegrino

Si vivono dei paradossi ai giorni d’oggi. Soprattutto in questa città. La crisi è generale, nazionale, forse internazionale, e il processo, purtroppo, è inesorabile. Chiudono negozi, imprese e grandi industrie. A Salerno è un fenomeno preoccupante che si registra da più di un anno. Il salotto buono cittadino perde costantemente qualche suo pezzo importante. E così via anche nelle zone periferiche.

Abbiamo accolto con piacere l’invito della Claai del presidente Gianfranco Ferrigno (reduce dal dolce weekend dedicato al cioccolato) a partecipare ad un tavolo operativo per analizzare il problema, raccogliere idee, individuare le strategie che possano dare sollievo al settore.Tra qualche giorno sbarcheranno i primi crocieristi: una manna dal cielo per un commerciante salernitano. Eppure in alcuni casi non è così. Oltre alle responsabilità in capo agli enti preposti – Comune, autorità portuale e Camera di Commercio – per l’accoglienza dei turisti, non mancano quelle in capo agli stessi esercenti che in alcune circostanze lasciano le loro botteghe chiuse. Lo stesso valga per i bar che troppo spesso lasciano a secco la città nei giorni festivi. Eppure dovrebbe accadere l’esatto contrario. Dalla mia ho ricordi di quando si doveva lottare per far rispettare gli orari di lavoro, un tempo disciplinati da leggi e regolamenti. Il primo trasgressore era mio nonno, storico fiorista di Vietri sul Mare. Non è difficile, invece, accorgersi che in un ampio raggio, in giorni cruciali (compreso Ferragosto), trovare un bar aperto è quasi una impresa. Piano del commercio e diversificazione dell’offerta. Altro punto che potrebbe essere determinante per lo sviluppo del comparto. Arricchire zone come via Mercanti di botteghe artigianali non guasterebbe e sicuramente renderebbe più attrattiva la zona a turisti, crocieristi e visitatori di Luci d’Artista. A proposito del Natale, da tempo ormai l’allestimento delle vetrine è sostituito dall’intervento (costoso) del Comune di Salerno. Una abitudine che il nuovo commerciante avrebbe perso, soprattutto nel cuore cittadino. Anche in questo caso uno sforzo più renderebbe tutto più gradevole. D’altronde, soprattutto per i negozi, l’occhio vuole la sua parte. Passando alle note dolenti: la vera emergenza è rappresentata dall’assenza dei parcheggi. S’attende il completamento di Piazza della Libertà che effettivamente potrebbe risolvere – in gran parte – il problema. Ma i tempi, a quanto pare, non sarebbero ancora certi. Non fosse altro che l’appalto per il completamento non è stato ancora aggiudicato. Fino ad allora? Chi vivrà, vedrà.

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