Lino D’Angiò: «Io, il primo a imitare De Luca»

di Matteo Maiorano

«Le luminarie? Una tradizione regionale. È quella volta con il governatore De Luca…». Lino DAngiò, imitatore partenopeo di fama nazionale, ha presenziato l’appuntamento natalizio salernitano in diverse occasioni. Vincenzo De Luca, Antonio Bassolino, Giorgio Napolitano e Aurelio de Laurentiis sono soltanto alcuni dei personaggi interpretati da Lino DAngiò.

Di De Luca è stato il primo a caricarne le caratteristiche, ottenendo un successo inaspettato. Le esperienze di DAngiò a Salerno in occasione delle luci sono sempre state positive, tanto che il comico considera la manifestazione una tradizione dell’intera regione. 

Come è cambiato lo scenario teatrale degli ultimi anni?
«Variazioni caratterizzanti non ce ne sono state. I social hanno rappresentato una piccola svolta, perché stanno dando maggiore visibilità e danno molte possibilità. Ritengo che molte persone venute fuori da Instagram o Facebook non dovrebbero far parte del mondo dello spettacolo. In questo senso, non ritengo che abbiano aiutato il settore a evolversi: quando c’è troppa offerta il pubblico può anche stancarsi e la qualità si abbassa inevitabilmente. Anni fa c’erano persone molto più preparate, parliamo di talenti assoluti. Prima c’era soltanto il teatro, adesso televisione e social hanno fatto sì che si aprissero le porte anche a persone che svolgono altre».

Dei personaggi da lei interpretati in quale si rivede maggiormente?
«Non ce n’è uno in particolare: tutti i personaggi hanno le loro caratteristiche specifiche che li rendono unici. Dietro ognuno di loro c’è un grande lavoro. Cerco di creare una struttura attorno ad ogni imitazione, c’è divertimento dietro ogni figura».
Quale consiglio darebbe a chi vuole intraprendere la sua carriera?
«Non mi riesce semplice dare direttive o linee guida. Non mi è mai piaciuta l’imitazione fine a se stessa. Il mio lavoro è quello di caratterizzare il personaggio che voglio prendere come riferimento. Fare un’imitazione perfetta è totalmente inutile perché le persone non cercano ciò che è simile, che già c’è. Nel tuo lavoro devi avere ben impresso il concetto di satira».

È ancora possibile oggi fare satira?
«Molto meno rispetto al passato. La satira colpisce il potere, oggi sono i personaggi di turno che fanno ridere. È molto complicato ma si prova. Dietro al lavoro dell’imitazione ci sono idee che provano a rendere comico un personaggio».

Cosa pensa delle Luci d‘Artista?
«Sono stato a Salerno diverse volte, anche fianco a fianco con il governatore De Luca proprio durante l’inaugurazione, ma anche da normale cittadino. Ormai l’appuntamento è divenuto tappa annuale imperdibile per l’intera regione, non è una novità, e dal momento che le luminarie si estendono lungo tutta la città, danno al visitatore anche lo spazio per passeggiare tra le vie del centro. A me piacciono molto. L’evento rientra tra le tradizioni del territorio, un po’ come i presepi di San Gregorio o il castello di Limatola». 

Tra i vari personaggi interpretati c’è anche Vincenzo De Luca…
«Sono stato il primo ad imitare il presidente. Ci siamo conosciuti molto tempo fa, ho realizzato una performance anche in sua presenza e ne è rimasto molto divertito. Mi ha anche chiamato per alcune sue manifestazioni politiche. C’è molta simpatia tra di noi, sono stato chiamato con Maurizio Casagrande anche per presenziare ad una delle edizioni delle Luci d‘artista. In quell’occasione presi il telefono e lo coinvolsi in un’imitazione di se stesso, fu una scena molto divertente che ricorderò per sempre».

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