Dj Aniceto: «Luci d’Artista? Formicai con negozi vuoti»

di Matteo Maiorano

«Vi parlo della mia battaglia contro le droghe. Le Luci d’artista? Attrattiva importante, ma non si guadagna con la sola gloria». Il salernitano Dj Aniceto è da molti definito il disk jockey anti-droga per le numerose campagne in favore di un divertimento sano e coinvolgente. Da oltre 20 anni si batte contro le dipendenze e per le strade sicure. Dal 1 dicembre saranno online sulla piattaforma youtube “Piatti stupefacenti”, format ideato dal sociologo Daniele Caramagna in collaborazione proprio con Dj Aniceto. I due promuoveranno la cucina come antidoto a tutte le dipendenze.

Sono anni che lei si batte contro le dipendenze…

«Da circa 20 anni mi occupo di questa grave problematica. La mia è ormai diventata una missione: ho perso alcuni amici a causa delle droghe, quindi ho iniziato a battermi nel sociale per combattere questa piaga. Svolgo la professione di disk jockey e ho pensato che, tramite la musica e messaggi ben mirati, si possano portare i giovani alla riflessione. Ho diverse difficoltà perché le droghe oggi sono insite nel tessuto sociale giovanile: ritengo che anche riuscire a salvare una persona è una grande vincita. Grazie a quello che faccio, mi sento molto soddisfatto».

Di cosa tratterà “Piatti Stupefacenti”?

«Con Daniele Caramagna, andiamo in giro nei ristoranti e cerchiamo di mettere in prima linea la convivialità e il buon cibo rispetto alle cattive distrazioni come il cellulare. Sedersi a tavola con degli amici e mangiare sano è un modo più divertente di passare le ore insieme, rispetto al distrarsi sui social media o drogarsi. Andiamo nei locali e consigliamo ai vari chef quale può essere il cibo migliore, che possa fare da antidoto alla droga. Tutto questo andrà in onda su Youtube dal 1 dicembre. Abbiamo fatto dei video dove io faccio rime molto divertenti, cerco di comunicare soprattutto ai giovani, coniugando serietà e ironia».

Sarà in città in occasione dell’appuntamento Luci d’artista?

«Non ho ancora visto le luminarie perché odio la confusione. Le vedrò da vicino quando ci saranno meno persone. L’operazione è carina perché promuove il territorio, però andrebbe fatta a misura d’uomo, non creare veri e propri formicai umani nelle vie del centro, anche perché i negozi sono tutti vuoti. Io non vedo giovamento per l’economia: gli anni scorsi ho notato che i commessi si guardavano in faccia, strade stracolme e magazzini vuoti. In Italia, però, si fa un grande parlare delle luci: ritengo che un miglioramento sotto il profilo turistico generale ci sia stato, ma non penso si possa guadagnare solo dalla gloria. 

Che rapporto vive con la città?

«Io sono molto contento di essere nato a Salerno, amo la mia città perché infinitamente più tranquilla di altre realtà; sono molto legato al territorio e fiero di far rivivere le mie origini anche nelle reti televisive, in tutte le trasmissioni in cui sono ospite. “Panorama” mi scelse come testimonial musicale e ho fatto un bel dj set due anni fa presso Piazza Portanova: quando mi esibisco a Salerno sono sempre molto orgoglioso».

Un suo parere sulla chiusura di diversi locali nel centro cittadino…

«Sono profondamente rammaricato, mi farebbe piacere che nella mia città ci fossero più discoteche al centro: non solo perché farebbero da traino all’economia complessiva, ma soprattutto per avere strade sicure. Sono sicuro che aprendo in città, molti incidenti non si verificherebbero perché i ragazzi poserebbero le chiavi e inizierebbero a scendere a piedi. In città ci dev’essere della musica: bisogna certamente rispettare le normative sulla quiete pubblica ma è necessario che i ragazzi si possano divertire anche nei pressi di casa loro. E’ necessario ridurre i rischi relativi alla guida in stato d’ebbrezza, sono molto vicino a questo problema».

Cronache della Sera

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